Iansà la madre della libertà
Signora del tuono e dei venti. Regina della montagna e delle aquile.
Immergendoci in questa forza, alla riscoperta della qualità della leggerezza che abita in noi, abbiamo imparato dalla farfalla che ha accompagnato il nostro viaggio in salita, quanto lontano si possa arrivare col sorriso, oltre ogni sensazione di dura fatica.
Lasciando alle acque cristalline del laghetto alpino ogni nostro peso superfluo, fatto di ricordi ormai passati e di quei pensieri talvolta ossessivi che impediscono di spiccare pienamente il volo, abbiamo imparato a restare al cospetto della tempesta, scoprendo l’importanza dell’autonomia, dell’indipendenza dai lacci della vita, qualità che è possibile alimentare in noi grazie alla capacità di restare presenti a se stesse con umiltà, di restare semplicemente nell’osservazione di ciò che …passa, per potersi dedicare pienamente a ciò che è.
Allora quando infuria la tempesta, è tempo di restare al riparo e aspettare che passi. Poi finalmente nuova luce, e pace, e gioia piena sui nostri passi.
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Cosa significa “rito”? Deriva dal sanscrito e vuol dire “regola”… Nella sua accezione spirituale é fatto di tre parti: Purificazione, Espansione, Sacrificio. Nel camminare sul sentiero dato dal nostro Viaggio con il Sé, impariamo sempre meglio come il procedere nella vita sia un rito perenne di celebrazione della vita stessa. Basta arrendersi e accorgersi quando è tempo di purificazione, quando si sta vivendo uno stato di coscienza di espansione e di quale sia il valore ultimo del sacrificio, quando oltre la fatica o la sofferenza esso diventa ciò che è: “sacro fare” …
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Nei luoghi magici e da sempre sacri dell’Adamello, ospiti della casa degli “Amici della Natura di Saviore dell’Adamello“, la nostra celebrazione è continuata nella riconoscenza del dono di incontri preziosi con alcuni saggi della Terra, portati dalla signora dei venti fin qui dall’estremo Oriente e dall’estremo Occidente.
Grazie Cecil Cross per esser giunto sulle nostre alpi fin dalle lontane riserve dei Lakota.
Grazie Geshe La Lobsang Tenkyong per gli insegnamenti che ci doni col sorriso costante, nonostante il tuo esser esule dal Tibet.
Grazie Italo e Marinella Bigioli, che dedicate la vita per consentire anche ad altri di avvicinarsi e vivere la natura come si farebbe al cospetto di un grande Tempio Sacro.
Grazie Iansà, signora dei venti, per averci concesso di viaggiar su ali d’aquila fin nei luoghi dove su quelle stesse ali conduci i custodi della Terra e dell’Umanità.
Eparrei Iansà
Magda Giannino – Arteikos
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