Nanà – La Padronanza del Viaggio
Salubà Nanà
In Viaggio sui sentieri della Quercia Madre, incontriamo Nanà, la Madre antica, la Madre della Madre, e con Lei le qualità dell’accoglienza, del nutrimento, della capacità di contatto e di ascolto senza giudizio sul confine della storia personale, del radicamento necessario per fare esperienza di ciò che si muove di volta in volta verso un confine sempre un po’ più in la.. Qualità che una volta riconosciute, divengono strumenti potenti per chi come noi ha scelto di imparare la “Padronanza del Viaggio“.
Scareno è un villaggio di poche case di pietra incastrate tra le montagne che fanno da cornice alla Val Grande.
Quì presso il Centro OM, nell’abbraccio e nell’accoglienza delle vibrazione della Madre, Colei che sa, Colei che conosce la Cura adatta per ciascuno, Claudia Castiglioni ci ha riservate un accoglienza straordinaria, accompagnandoci con l’Arte e con il “Corpo del Sogno” verso il contatto con le qualità della Madre che vive in ciascuna di noi.
Poche case, il profumo della montagna, una chiesa in onore di San Michele, il silenzio, qualche edicola votiva che rapisce il nostro sguardo e la nostra attenzione. Queste sono diverse dalle altre, narrano di una storia e una tradizione che portano l’attenzione proprio sulla Donna, quando nella sua naturalezza più naturale può esprimersi in pienezza, senza timore alcuno, senza se e senza ma, senza inutili vergogne, nella padronanza della bellezza del creato e del viaggio, che conduce al disvelarsi del mistero nascosto in Sé. Per la prima volta incontriamo Maria col Bambino Celeste in braccio, “senza velo“. La sua presenza a benedizione della casa che ci ha ospitate, il suo capo scoperto, senza velo, nell’atto della sua incoronazione da parte di forze celesti, la bellezza del suo sguardo e la forza nell’immagine del bimbo tenuto in braccio, sono stati il primo immediato invito ad onorare il “femminino” in noi, senza il timore di dover nascondere alcunché, nell’atavico retaggio di chi teme di offendere o di essere offesa per …troppa bellezza.
Tra luci e ombre, come suggerito dall’edicola dove i bambini tra le braccia di Maria e di Giuseppe son due invece di uno, anche noi abbiamo osservato con coraggio i dualismi del nostro modo di essere, senza scandalizzarci di alcunché, nella semplicità neccessaria ad un incontro tra verità e amore.
Sul sentiero, tra castagni secolari, spiriti di natura che fanno capolino mimetizzandosi tra i colori del bosco, tra i nostri ricordi affioranti e frammisti a sensazioni antiche e nuove, ci siamo lasciate guidare da null’altro che dal ritmo del nostro cuore, dai suoni e dai profumi nell’aria pulita di montagna, lasciandoci affascinare dalla bellezza di cui è capace Madre Natura, in ogni stagione, forse un po’ sorprese per l’assenza di neve di quest’anno, come se il candido manto di Madre Natura fosse stato rapito da qualcuno, o come se si fosse addormentata dimenticando di coprirsi. Così, in parte ci siamo sentite anche noi, come nude agli occhi del cielo che non ha smesso di osservare attentamente i nostri passi.
Un mistero bussa alle nostre porte, come se fosse tempo di esser svelato, parla del naturale ciclo di Vita-Morte-Rinascita, che mai cesserà d’essere, proprio come anticamente fu svelato della storia dell’uomo, quella narrata nelle due tavolette di argilla, una dorata e l’altra rossa, con disegni e line pari a quelle impresse nei palmi delle due mani di ogni donna, che di quella stessa argilla un tempo è stata plasmata.
Un altare, per celebrare, per rendere onore al nostro “sacro fare”, per tenere accesa una luce visibile e con essa l’intento del profondo che accompagna ciascuna in questo prezioso viaggio.
Una Danza di Purificazione per lasciarsi poi trasportare dal suono del tamburo, che alleandosi al ritmo del nostro stesso cuore ci ha condotte nelle profondità delle caverne di Madre Terra, per incontrare il suo volto, per ricevere da Lei la Cura e l’Insegnamento. Poiché è lì, è nel grembo della Madre che risiede la stessa Sapienza del Padre, proprio come recita l’icona dell’ultima edicola di Scareno, tra quelle incontrate lungo questa tappa del nostro Viaggio.
Mille sensazioni, Mille immagini, Mille suoni colorano le storie che con il ritmo dei nostri stessi passi sul sentiero, riempiono i fogli ancora bianchi del nostro Diario di Viaggio.
Un giorno il mistero sarà svelato tutto intero, allora a nessuna donna sarà più necessario chiedere di coprirsi il capo, di vergognarsi per ciò che è o di nascondere la straordinarietà delle qualità che vivono in lei. Un giorno noi stesse non avremo più bisogno di temere …di nulla …nemmeno di noi stesse.
Un giorno sapremo portare con onore la corona che fin dall’inizio dei tempi è stata pensata per il nostro capo.
Salubà Nanà
Magda Giannino
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Un Viaggio alla riscoperta delle qualità del Femminino
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