Nel Nome della Madre e il re Adamo
Stamane mi sono svegliata con il ricordo di un viaggio fatto molti anni fa …in Terra Santa. In realtà con un solo ricordo, martellante, un’immagine, quella di me, seduta ai piedi di una palma in un giardino a nord del Mare di Galilea. Oltre la recinzione del giardino, avevo davanti il lago e intorno il silenzio, così pieno da farmi sentire come sospesa in un sogno.
Mentre mi chiedevo se Gesù avesse mai avuto quella stessa visuale, durante il suo peregrinare intorno a quel lago, una voce ha spezzato il silenzio e con esso il mio intento. Era Padre Romano: “Come Debora! Pronta sotto la palma a pronunciare parole di Giustizia…“. Rimasi seduta, continuando ad osservare le acque calme del lago e a dargli le spalle, senza rispondergli, nel desiderio del perdurare di quel magnifico silenzio, e del dono di una visione, che mi parlasse della vita del Maestro, che potesse raccontarmi qualcosa di più, qualcosa che nessun libro era riuscito a dirmi di Lui. Ma nulla, tutto dentro continuava a turbinare intorno alla mia storia, alla mia stessa persona per sfociare nel respiro e nella calma di un imperturbabile e magnifico silenzio, mentre di Lui non avevo alcuna traccia, se non nelle parole degli altri. Come se avesse preferito restare in Italia, lontano da quella che in fondo era stata la sua stessa Terra.
Un amica, in viaggio con noi, ha scattato una foto di quel momento e me ne ha fatto dono di ritorno dal viaggio.
Per qualche ragione mantengo ancora oggi quella foto, a vista, in cucina, insieme ad alcune altre foto di mio figlio o di altri viaggi.
Stamane mi sono svegliata con questi ricordi e una sensazione forte, come se quella fotografia fosse sparita, andata persa per sempre, caduta e spazzata via per sbaglio o rubata da chissà chi. In quelle frazioni di secondo in cui al risveglio sei ancora tra le veglia e il sonno, accadono cose particolari, soprattutto, tutto ti sembra così reale.
Non è sparita, è ancora qui in cucina, solo un po’ nascosta dietro alle altre. Abbastanza nascosta da essermi dimenticata quasi che esista. E’ stato osservandola attentamente che mi sono ricordata di aver lasciato in sospeso la lettura di un libro per me importante, tra quelli che sto leggendo in questo periodo: “Io Gesù” di Robert Graves. Ho una stima notevole di questo studioso, del modo in cui affronta il mito, la leggenda, la poesia come “modo”, l’archetipo dietro i veli della Storia, attraverso il mare delle nostre credenze.
Per qualche ragione ero ferma agli inizi del capitolo: “La Fiera del Terebinto”.
In casa tutti dormono ancora. Il silenzio intorno è lo stesso, si lo stesso di quello del momento della foto, e anche il desiderio è ancora lo stesso, come di una visione, di qualcosa di più sulla storia di Cristo, più volte letta e riletta, non solo nei vangeli, ma sempre come se mancasse qualcosa, come se qualcosa fosse rimasto nascosto o semplicemente …dimenticato da tutti, proprio come la foto di me ai piedi della palma, in un giardino difronte al Mare di Galilea. Dimenticata perchè in fondo perché mai dovrebbe interessare qualcuno?
Con lo stesso sentire in cui tuffai il mio sguardo nelle acque del Lago di Tiberiade quel giorno ormai lontano, così mi sono tuffata nuovamente tra le pagine del libro di Graves, riprendendo il racconto proprio lì dove lo avevo lasciato.
Erano giorni di iniziazione per Gesù, fino a quando non giunse al cospetto di Maria l’Acconciatrice, detta anche la “Pitonessa”, una sacerdotessa della Dea. Una divinità dal triplice volto alla quale lei dava il nome di Madre, con la stessa passione con la quale Gesù dava al suo Dio il nome di Padre.
Dopo l’ingresso dei due nell’antica grotta, la storia narrata da R. Graves racconta di una interessante conversazione tra Gesù e Maria.
***
Re Adamo
<<Prendi il mio lume e interpreta le figurine delle due tavolette, quella dorata e quella rossa. Furono deposte nell’arca insieme al nero meteorite rotondo che i tuoi avi facevano rotolare per invocare la pioggia. Guarda, eccolo la ai piedi dell’Arca. E’ l’antica roccia stillante di Miriam che, si dice, accompagnò rotolando Israele, percuotendola Mosè si giocò la vita.>>
Gesù prese la lucerna ed esaminò le tavolette fingendo indifferenza: <<che significato possono avere per me, maga? Credi che non abbia letto le Scritture? Ecco, rappresentati in ordine confuso, gli annali dei re e dei principi e dei profeti d’Israele.>>
<<La confusione è nel tuo cuore. Qui è scritta una storia e una storia soltanto. E’ tracciata in senso alternato, come il contadino traccia un solco da destra a sinistra e il successivo da sinistra a destra. E dove termina la tavoletta d’oro, inizia quella rossa. E’ la storia dell’antica Alleanza da cui l’Arca ha preso il nome: L’Alleanza stipulata tra la mia padrona e i re gemelli di Hebron, in base alla quale lei spartirà equamente il suo amore e la sua ira tra loro, a patto che loro obbediscano al suo volere. Inizia qui.>> Gli prese di mano la lucerna e indicò col dito.
Seguì una disputa serrata tra Maria e Gesù in merito all’interpretazione delle figure, e nessuno dei due si trovò mai a corto di argomenti per contraddire l’altro.
Disse Maria: <<Vedi qui la mia padrona, la Prima Eva, assisa sulla sedia da partoriente sotto la palma. Il popolo attende un grande evento, perché sono cominciate le doglie.>>
Gesù fu pronto a risponderle: <<No, maga, non è la Prima Eva: è Deborah che amministra la giustizia agli israeliti sotto la palma di Deborah. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, la mia padrona partorisce 2 gemelli, concepiti da 2 padri diversi, ossia Adamo figlio di Terebinto e Azazel figlio della Quercia-chermes. Lega un filo rosso attorno al polso di Azazel, per distinguerlo dal fratello Adamo.>>
<<No, è invece Tamar, la nuora di Giuda, che partorisce i suo bastardi, Zarah e Perez e lega il filo intorno al polso di Zarah. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, il neonato Azazel viene mostrato al re suo padre, mentre Adamo viene deposto nell’arca di vimini e carici e affidato alle acque del rio Eshcol, onde evitare che il re lo trucidi.>>
<<No, è invece il neonato Samuele che viene presentato a Eli al santuario di Shiloh, mentre il neonato Mosè alle acque del Nilo. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, la moglie del pastore raccoglie e allatta Adamo, mentre la mia padrona, la Prima Eva, se ne sta in disparte a osservare.>>
<<No, è invece la figlia di Faraone che trova Mosè nel canneto e lo affida alle cure di Jochebed, la madre di lui. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, la mia padrona, la Prima Eva, riacquista la verginità bagnandosi nella peschiera di Hebron, in tal modo diviene la figlia del re, la mia padrona, la Seconda Eva.>>
<<No, è invece re David che dal tetto del suo palazzo di Gerusalemme scorge la moglie di Uriah l’Ittita nell’atto di bagnarsi, e si accende di desiderio per lei. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, prosegue la storia di Adamo. Adamo, divenuto ragazzo, uccide un leone e un orso che piombano sul suo gregge, e guarda, qui viene portato al cospetto del re suo zio, che è all’oscuro della parentela.>>
<<No, il ragazzo è invece David figlio di Jesse, il re è Saul. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, ottemperando al desiderio del re, Adamo strangola un temibile serpente, che ha annientato migliaia di sudditi col suo alito infuocato, e lo esibisce al popolo.>>
<<No, è invece Mosè che innalza il serafino di bronzo nel deserto per placare la pestilenza. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, il re ha accolto Adamo nella sua casa; lui e suo fratello Azazel per qualche tempo sono uniti in affettuoso cameratismo.>>
<<No, sono invece David e Gionata, il figlio di Saul, che diventano fratelli di sangue. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo raccoglie un pungolo da buoi e piomba senza preavviso sulla guardia del corpo del re.>>
<<No, è invece Shamgar, il figlio di Anat, che brandisce il pungolo contro i filistei. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo abbatte il re suo zio, e ne spicca la testa dal busto con la propria spada.>>
<<No, è invece David che abbatte Golia il filisteo. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo piange suo zio alle Querce di Mambre.>>
<<No, è invece David che piange il suo amico Abner. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo si appresta a diventare re. Eccolo che si riposa sotto un albero di ginestra regale preparandosi alla veglia.>>
<<No, è invece Elia che si riposa. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo, durante la veglia, ammansisce le fiere che si avventano contro di lui.>>
<<No, è invece Adamo che da loro un nome nell’Eden. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo viene unto re di Hebron.>>
<<No, è invece Samuele che unge David re d’Israele. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, qui si fanno i preparativi per il banchetto delle nozze di Adamo con la mia padrona, la Seconda Eva.>>
<<No, sono invece le provviste di grano e orzo e farina e fave e miele e burro e montone e formaggio e manzo che, insieme con letti, bacili e vasellame, vengono portate in dono a David e Mahanaim. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, le provviste non bastavano e altre vengono portate al banchetto nunziale di Adamo.>>
<<No, è invece Ziba, il servo di Mefibosheth, che porta a David pane e uva e frutta estiva e vino. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: qui sono raffigurate le gare nunziali. Adamo lotta tutta la notte con i suoi nemici finché viene azzoppato, e all’alba vacilla sulla coscia destra e rimane sciancato.>>
<<No, è invece nostro padre Giacobbe che lotta tutta la notte con un angelo a Panuel e subisce la stessa menomazione. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, a Beth-Hoglah, la capanna nunziale del claudicante, mimi dal muggito taurino esortano lo sposo Adamo ad accorrere col piede storpiato.>>
<<No, sono invece i sacerdoti di Baal su Carmelo, che danzano la loro zoppicante pesach e si tagliano con i coltelli e vanamente invocano Baal. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo corre dalla sua sposa, la mia padrona, la Seconda Eva, che danza presso la peschiera fitta di canne assieme alle sue cinquanta figlie.>>
<<No, sono invece Miriam e le sue ancelle che danzano in riva al Mare dei Giunchi dopo che l’esercito di Faraone è stato inghiottito dalle acque; e Aronne, suo fratello, si unisce alla danza. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, il banchetto nunziale è iniziato, ed ecco, Adamo si siede a tavola, il piede storpio poggiato ad uno sgabello.>>
<<No, è invece lo storpio di Mefibosheth, invitato a banchettare alla tavola di re David. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, quando il banchetto è terminato Adamo si accoppia in pubblico con la mia padrona, la Seconda Eva, e con le cinquanta figlie della mia padrona.>>
<<No, è invece il ribelle Assalonne che si accoppia in pubblico con Abigail del Carmelo e con le altre mogli e concubine di suo padre David. Perché così sta scritto.>>
<<La tavoletta d’oro finisce qui e il re d’oro ha trionfato. Ed ecco che inizia la tavoletta rossa, e il trionfo del re rosso. Vedi qui Adamo inventore della cetra, che suona melodie e canta in onore di se stesso. Il suo gemello, Azazel, figlio del re ucciso, lo guarda truce, brandendo la lancia e tramando la vendetta.>>
<<No, è invece David che suona e canta salmi per alleviare la malinconia di Saul. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Azazel danza nudo davanti all’Arca dell’Alleanza, implorando la mia padrona di restargli fedele. E indossando il copricapo a falce di luna, lei gli sorride con favore.>>
<<No, è invece David che danza davanti all’Arca, e sua moglie Michal, altrimenti detta Eglah, ‘la vitella’, ride sprezzante di lui, nascosta dietro un graticcio. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, la mia padrona, la Seconda Eva, fedele ai patti, invita Azazel nel suo letto.>>
<<No, è invece Amnon che violenta sua sorella Tamar. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, la mia padrona lega i capelli di Adamo al suo letto perché Azazel glieli tagli.>>
<<No, è invece Dalila, la seduttrice, che intreccia i capelli di suo marito Sansone al subbio del telaio. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Azazel nottetempo entra con le forbici nella camera di Adamo per tagliargli i sacri capelli.>>
<<No, è invece David che, sorprendendo re Saul nel sonno in una grotta, gli risparmia la vita e gli taglia solo un lembo della veste. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, i capelli di Adamo sono stati tagliati e anche il lembo della sua veste con le cinque nappine azzurre. Azazel con i suoi compagni gli scaglia sassi e lo ingiuria, mentre sale la collina incontro alla morte.>>
<<No, sono invece Shimei e i suoi compagni che ingiuriano e prendono a sassate David e Bahurim. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo è accecato da Azazel.>>
<<No, è invece Sansone accecato dai Filistei a Gaza. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Adamo, con verdi vimini recisi dal salice di Hebron, viene legato al terebinto di Hebron ed evirato.>>
<<No, è invece il re di Ai impiccato ad un albero da Giosuè. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, Azazel erige un cerchio di 12 pilastri, con un tredicesimo pilastro al centro a mo di altare. Si appresta a sacrificare Adamo in onore della mia padrona, la Seconda Eva, ed ecco i bacili a strisce per raccoglierne il sangue.>>
<<No, è invece Mosè che erige i dodici pilastri ai piedi del Sinai, ovverossia l’Horeb, uno per ciascuna delle tribù d’Israele, e i bacili sono destinati a raccogliere il sangue degli animali sacrificati. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, il mutilato Adamo entra zoppicando nel cerchio, e qui viene fatto a pezzi.>>
<<No, è invece il re Agag che penetra guardingo nel cerchio di Galgala, dove il profeta Samuele lo fa a pezzi. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, dodici uomini di Hebron banchettano con la carni di Adamo, ma la spalla viene conservata perché se ne cibi Azazel.>>
<<No, è invece la spalla del bue conservata per re Saul da Samuele al banchetto di Mizpeh. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, un messaggero si presenta alla mia padrona, la Seconda Eva, per annunciarle: ‘Tutto è compiuto’. Infatti lei si vela e diviene la Terza Eva con cane, civetta e cammello.>>
<No, è invece Rebecca che smonta dal suo cammello e si vela quando vede avvicinarsi nostro padre Isacco per chiederla in moglie. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, il popolo di Hebron piange per Adamo. Stolto, non hai capito dove ti trovi? Questa è la camera più interna della grotta di Macpela. Giosia, re perverso, ne bloccò l’ingresso; ma noi keniti abbiamo conservato il segreto dell’altra porta. Vedi, ecco la mia padrona, che porta le ossa spolpate di Adamo proprio in questa caverna per deporle in un arca sepolcrale.>>
<<No, sono invece i figli di Israele che piangono Mosè e Pisgah; e il Signore Iddio, che è velato affinché nessuno ne veda il viso e muoia, lo seppellisce segretamente in una valle di Moab. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: guarda, in questo non puoi confutarmi. Vedi infine la mia padrona in trinità. La mia padrona, la Prima Eva bianca come la lebbra; la mia padrona, la Seconda Eva, nera come le tende del mio popolo; la mia padrona, la Terza Eva col teschio pietosamente velato. Ed ecco lo spirito di Adamo che si prostra davanti alla mia Triplice padrona e la richiama ai patti, mentre Azazel osserva stupefatto.>>
<<No, invece, ti confuto! Questo è Mosè che si lamenta col Signore a causa di Miriam, sua sorella, e di Aronne, suo fratello, i quali hanno schernito la sua moglie etiope. Aronne si prostra davanti al Signore, che punisce Miriam con la lebbra. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: a nulla serviranno le tue prevaricazioni, la mia padrona ha esaudito le suppliche di Adamo. E lo spirito di Adamo si leva dalle secche ossa dell’arca sepolcrale, e, proferendo minacce nei confronti di Azazel, ritorna ancora una volta alla ruota della vita. E di nuovo nascerà dalla mia padrona, quale figlio di se stesso e gemello del figlio di Azazel.>>
<<No, invece, ti confuto. Questo è re Saul che consulta la maga di Endor, la quale evoca lo spirito di Samuele dalle secche ossa di Samuele. Perché così sta scritto.>>
<<No, invece: basta così, nel nome della Madre! La tavoletta rossa è terminata, e la tavoletta d’oro ricomincia da capo la storia, con la mia padrona, la Prima Eva in preda alle doglie sotto la palma.>>
Adamo, figlio del terebinto, Adamo figlio unigenito,
Nato alla morte dell’anno da Miriam dagli occhi verdi,
Sottratto dal furore di Azazel dai pastori di Hebron,
Le tue prime gesta diffusero lo stupore in una regione di prodigi.
Nessuno potrebbe divinare il tuo segreto, tu succhiasti tutta la saggezza di Salomone.Adamo, figlio del terebinto, ben sopportasti la tua veglia,
Due volte venti giorni sull’Horeb sfidando potenze bestiali.
Ora il sempre giovane profeta di nuovo tornerà ad ungerti.
Sarai signore del paese, entrerai nella camera di Miriam.
Di Adamo il sentiero percorrerai, ne verrai meno a queste tavole dell’alleanza
Finché non penderai, da amici e congiunti obliato,
legato al terebinto con forti rami verdi di salice,
Soffrendo come si conviene, afflitto da odiosi tormenti.
Dodici intrepidi pastori berranno il tuo sangue, si ciberanno del tuo corpo.Eva, nostra madre, riderà: in sogno la sua pitonessa implorando
Di riscattare di Adamo le ossa, laddove il teschio di Adamo giace sepolto.
Tratto da “Io Gesù” di Robert Graves
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