Oratorio di San Protaso al Lorenteggio
La più piccola chiesa di Milano.
Da molti anni Paola Barsocchi si prende cura della chiesina più piccola di Milano (XI secolo). Oggi ancora resiste sullo spartitraffico di Via Lorenteggio, nonostante i tentativi di distruzione che si sono susseguiti nei secoli fino a quello più assurdo dei giorni nostri, nel tentativo di costruire più agevolmente (minor spesa) la Metro 4 di Milano.
La storia, le leggende e le poesie che ruotano intorno a questo luogo magico, sorto si racconta sulle vestigia di un antico tempio pagano, sono tantissime.
Grazie a Paola Barsocchi le troviamo raccolte in questo prezioso libricino, a salvaguardia delle radici di una città come Milano che se è arrivata ad essere una metropoli è grazie alle persone che nei secoli hanno abitato questi luoghi cercando di salvaguardarne la storia e la bellezza.
Stasera, 31 ottobre 2015, c’è stata la presentazione del libro nel contesto delle piccole mura dell’oratorio millenario. Ne seguiranno altre, tra cui quella presso lo spazio di Ex Fornace sul Naviglio Pavese, in occasione di BookCity Milano. Un esperienza da non perdere.
Mi sento grata a Paola Barsocchi, grazie all’accurato lavoro svolto contribuisce a mantenere vivo il ricordo delle nostre radici e con esso il senso dell’identità milanese. Particolare gratitudine va al fatto dell’aver ricordato nel suo libro le vicende che minacciano ai giorni nostri l’esistenza di questo prezioso angolo di storia, rendendo in tal modo testimonianza all’ultima resistenza operata dai residenti affinché un bene così prezioso non sia distrutto dal passaggio della metro, che in nome del progresso e della velocità non può e non dovrà mai poter passare sul senso della nostra identità più vera.
Mi ha commossa, tra le molte storie che vanno dal Barbarossa agli affreschi che ritraggono Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia, l’immagine di una cartina d’epoca, dove è possibile ritrovare la forma dell’antico centro storico della città, quella di un cuore, come a ricordare il significato intimo del nome stesso di Milano: Mediolanum non indica forse il luogo nel mezzo? Proprio come il cuore nella vita di ogni essere umano.
La chiesina di San Protaso è davvero un luogo del cuore. Forte l’immagine scelta da Paola per ricordare la battaglia intrapresa in salvaguardia degli alberi (#573alberi da salvare), ritrae alcuni tronchi durante l’azione delle motoseghe dove è visibile uno dei cuori che insieme a degli occhi ho voluto dare agli alberi di Milano. Battaglia cominciata proprio qui, davanti alle porte di questa chiesina, nell’intento di creare un richiamo altrettanto forte a tutti i milanesi, sul senso ultimo del nostro vivere in questa città.
Alberi Guardiani. Alberi che ci ricordano cosa non dovrebbe mai essere perso. Nonostante le proteste quegli alberi sono stati ugualmente abbattuti. Ora si spera, proprio come nel suo libro si augura anche Paola Barsocchi, che ci sia la dovuta attenzione a salvaguardare ogni singola pietra della chiesina e che ci sia tutta la partecipazione necessaria da parte della sovrintendenza e di chi gestisce il progetto M4 a restituire alla memoria ciò che nel sottosuolo è rimasto nascosto per molti anni. La leggenda narra infatti di un antico cunicolo che porta fino in San Vittore e da lì forse anche fino in Sant’Ambrogio. Un cunicolo ricordato dagli anziani come il luogo in cui nei giochi di ragazzi si andava per cimentarsi in prove di coraggio, a chi riusciva ad andare un po’ più in la lungo la sotterranea galleria segreta…
La speranza oggi è che tutti i milanesi, anche grazie a questa testimonianza, riescano ad andare un po’ più in la, oltre l’interesse economico e quell’esigenza talvolta patologica di andar talmente veloci da non fare a tempo a ricordarsi da dove veniamo, condizione necessaria per comprendere bene anche dove davvero stiamo andando.
Grazi Paola.
Dopo un evento ritenuto prodigioso, si riprese a usare l’Oratorio come luogo di preghiera e di culto,fino alla costruzione in zona della chiesa Parrocchiale di San Vito al Giambellino, nel 1937, dopodiche venne abbandonato al piu completo degrado.