Siamo in Primavera inoltrata e molti dei 573 alberi piantati questo inverno, nel fazzoletto di terra a cui abbiamo dato il nome di Bosco Urbano, sono ormai completamente in fiore.
Una domenica come tante altre? Forse questa no. Si tratta del 17 aprile. Gli italiani sono chiamati ad esprimere la propria opinione, grazie al referendum indetto per capire se lasciare per sempre le trivelle petrolifere in mare, libere di operare e quindi le compagnie petrolifere libere di continuare ad estrarre esigue quantità di petrolio e gas nei nostri mari, con tutti i rischi annessi, o se farle smantellare del tutto, con certezza, a fine concessione, e dire in tal modo basta al rischio di disastro ambientale e di danno all’economia del turismo nei nostri territori. Molti si recheranno a votare, molti altri purtroppo no… Molti sono rimasti in città anche per questo.
E’ il giorno ideale per una passeggiata nell’area verde (ex velodromo) di Via dei Missaglia, dove abbiamo dato vita al nuovo Bosco Urbano. In questa domenica c’è un motivo in più, un motivo importante: gli amici della Compagnia dell’Anello, costituita per lo più da residenti della zona, impegnati nella riqualificazione dell’area verde dell’ex velodromo grazie ad iniziative spontanee quanto poetiche, insieme a Selva Urbana, Genitori Antismog e molti altri, piantano ben settanta querce. Nel lembo di terra lasciato fino ad oggi a prato, sorge così un querceto, proprio accanto al nostro Bosco Urbano, realizzato invece quest’inverno con alberi di specie diverse, per lo più dagli attivisti del Movimento 5 Stelle, in ricordo dei 573 alberi abbattuti dall’amministrazione comunale in tutta Milano per favorire i discussi lavori della metropolitana M4.
Subito dopo la nascita di questo boschetto, il Comune di Milano ha anch’esso cominciato a riqualificare la zona, introducendo a sua volta filari di alberi lungo l’intero anello dell’attuale pratone. E poi addirittura panchine. Ci siamo accorti di aver in qualche modo dato il via ad una sorta di competizione, forse anche politica ma quanto mai appropriata di questi tempi, a chi fosse capace di piantare più alberi e chi i più belli. Sono aumentate le richieste di concessione da parte di associazioni private a poter utilizzare questo spazio verde, per farne a loro volta un bosco sempre più grande e al contempo un’area verde non più quasi dimenticata, come lo era per me, ma fruibile come luogo di svago da tutti i residenti, dai più piccoli ai più grandi, oltre i runner della domenica e i proprietari dei cani. Ai margini dell’intero pratone si intravedono le porticine e le recinzioni di orti di cui qualcuno si prende cura ormai da anni. Oggi una di quelle porticine è aperta, oltre di essa si apre un mondo per me incantato, dove è disponibile un caffè e anche qualche dolce per quanti in questa domenica hanno scelto di venire qui a piantare querce.
D’improvviso mi assale un ricordo molto triste, erano circa 56 gli alberi abbattuti in Piazza Frattini a causa della mancanza di volontà di rivedere i progetti fatti per la metropolitana, per la troppa importanza che ancora si dà al denaro piuttosto che alla qualità della nostra stessa vita. La maggior parte degli alberi in Frattini erano proprio querce. Ad un tempo mi si riempie il cuore di nuova gioia nel vedere che qualcuno in questa domenica ne pianti ben 70, anche se per ragioni diverse. Accade in me proprio come durante la piantumazione dei 573 alberi del Bosco Urbano qui accanto, la piantumazione di queste ulteriori 70 querce lenisce una ferita profonda lasciata sul territorio e nella coscienza di molti milanesi, oltre che nella mia.
ArteiKos non avrebbe potuto mancare a simile evento.
Intorno alla quercia, da sempre, avvengono miracoli straordinari, proprio allora quando comincia una danza particolare, la danza di coloro che oltre ogni colore o desiderio personale, sono mossi da un intento comune, capace di risuonare con il valore del rispetto per Madre Terra, come luogo che ci è stato donato per celebrare il mistero della Vita, che vale la pena di vivere in Pace e nella Naturalezza Naturale.
Mi guardo intorno, vedo molti bambini insieme ad altri di tutte le età. Chi scava, chi sistema le piantine, chi versa il concime, chi l’acqua per innaffiare un po’ la terra smossa per accogliere in sé i germogli di una nuova quercia. A tratti sono commossa, in quel brulichio di persone, ciascuno con i propri obiettivi e intenti, mi sembra di scorgere l’antica danza, quella di coloro che molti millenni orsono riconoscevano la loro identità di popolo, come comunità sia fisica che spirituale, proprio danzando intorno a delle querce, quelle intorno alle quali erano soliti costruire le loro stesse città. Intorno ad una grande quercia dicono sia sorta anche la stessa Mediolanum, c’è chi sostiene che un tempo fosse dove oggi sorge il Duomo.
Così ho conosciuto Mario, coordinatore della Compagnia dell’Anello, e Davide responsabile di Selva Urbana. Tutte persone straordinarie, come straordinario è stato l’evento che sono riusciti a realizzare.
In fondo al parco, saluto i nostri alberi occhiuti con la bocca a forma di cuore, i custodi del Bosco Urbano, connessi attraverso le loro stesse radici a tutti gli alberi di Milano a cui mi è piaciuto dare questo stesso volto, come monito, per ricordare che così come trattiamo gli alberi intorno a noi così stiamo trattando noi stessi, come occasione, per quanti conservano dentro di sè il seme della vita per alzare lo sguardo e sorridere.
Nulla capita a caso. Non è infatti stato un caso anche che la giornata di ArteiKos si sia conclusa ad Angera, un po’ più a nord di Milano, attirata dagli argomenti della conferenza su La Danza millenaria delle Madri, dove avrei scoperto antichi luoghi di culto ancora nascosti nei terreni tutt’oggi proprietà privata dei Borromeo, ad Angera, per cui non accessibili al pubblico, ma soprattutto dove ancora una volta avrei ritrovato le tracce dell’antica danza intorno alla quercia, cancellata dalla storia come molti altri misteri del femminino, eppure mai sparita dai nostri cuori come dal nostro stesso DNA.
Si! E’ stata una domenica speciale. Un giorno in cui in un piccolo spazio verde, quasi dimenticato in fondo a Via dei Missaglia, a Milano, in molti hanno ridato vita ai miei occhi a quella danza che da millenni è capace di tenere uniti gli intenti di quanti operano per riportare armonia sui sentieri di Madre Terra…
Grazie Compagnia dell’Anello
Grazie Selva Urbana
Grazie Genitori Antismog
Grazie Attivisti del Movimento 5 Stelle
…e un Grazie speciale a coloro che hanno dedicato molte delle querce piantate alle donne morte vittime di violenza, come si legge sui nastri bianchi legati a queste querce. Madre Terra non dimentica e sostiene.
Oggi che è passata una settimana da quella magica domenica, vorrei dedicare una quercia a due cari amici: Vito e Fabio. Non sono mai mancati, ogni volta che c’era da proteggere un albero come qualsiasi altra vita. Abbiamo messo occhi e cuori agli alberi di Milano abbracciandone centinaia insieme, per compiere un semplice gesto: dare occhi e una bocca a forma di cuore ad un albero, rendendolo in tal modo capace di donare il sorriso a molti per le strade di Milano. Insieme abbiamo poi anche piantato il Bosco Urbano. Dedico a loro oggi una quercia, a Vito che ha appena dovuto salutare sua madre per sempre, e a Fabio che nello stesso giorno ha visto venire al mondo la sua ultima bimba. Angela, appena andata via, e Benedetta, appena arrivata qui con noi, sono per tutti noi l’invito a partecipare …ancora, e con sempre maggiore gioia di quella danza che non smetteremo mai di celebrare.
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