Tempo fa ho imparato da un maestro una cosa importante:
“Quello che ho da dire è per tutti, non tutti sono per quello che ho da dire…“
Oggi, i dipinti medioevali e l’atmosfera magica della chiesina di San Protaso al Lorenteggio, hanno ravvivato in me l’insegnamento ricevuto tempo fa da quel maestro.
Un lungo sentierino tra i platani richiede a coloro che desiderano giungere nei luoghi sacri su cui si erge la chiesina, di spostarsi al centro di una strada a grande percorrenza…
“Spostarsi dal caos nella quiete del centro“.
Una volta giunti alla piccola porta di ingresso è impossibile non restare affascinati dalla “bellezza della semplicità“. Si tratta di una porta di legno quasi sempre chiusa, che talvolta magicamente apre ancora i suoi battenti, proprio come è accaduto durante l’evento “Sui Sentieri del Cuore“.
Una volta all’interno dei confini apparentemente angusti della sua immensa pace, chi ha“occhi per vedere” saprà riconoscere un leone ai piedi della Madre, Colei che entrando subito ti abbraccia, Colei che nel bimbo che sorregge sulle gambe sostiene le sorti dell’intera umanità. Chi ha anche“orecchie per sentire” riuscirà ad ascoltare il battito del proprio cuore, che piano in questo abbraccio …si calma.
Chi sarà riuscito ad arrivare fin quì, alla vista del cuore del leone ai piedi della Madre, saprà riconoscere il valore e il coraggio del suo stesso cuore.
Proprio qui, in un luogo così antico, dove sacro e profano non sono causa di alcuna divisione ma di sano equilibrio tra mente, anima e corpo, chi sarà riuscito almeno una volta a varcare la soglia della porta, nel momento in cui è stata aperta, di certo si accorgerà di Colei che è venerata da sempre, allo stesso modo, dai cristiani come da tutte le altre culture del mondo e di ogni tempo, prima ancora di essere conosciuta con il nome della più bella delle sue figlie: Maria.
Magda Giannino
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