Grazie Iansà, signora dei venti, per averci concesso di viaggiar su ali d'aquila fin nei luoghi dove su quelle stesse ali conduci i custodi della Terra e dell'Umanità.
E' un tamburo piccolo, dal suono profondo, vibrante della stessa frequenza del sole, della luna, delle stelle, del nostro cuore e di quello di Madre Terra.
Con la Quercia Madre proseguiamo il viaggio, nella trasformazione, verso una Via nuova, di solidarietà e riunificazione tra mille diversi colori, di cui noi donne siamo fautrici e testimoni.
Attraverso tradizioni contadine molto antiche, quali la celebrazione della "Benedizione del Ginepro" di Saviore dell'Adamello e poi del “Fuoco sacro che nutre tutti gli esseri senzienti e i signori della montagna” portata dal Tibet dal Geshe La Lobsang Tenkyong, abbiamo vissuto un'esperienza di profonda umanità e armonia tra noi, nei confronti della natura nella quale abbiamo avuto la possibilità di essere immersi, fino alla nostra essenza più spirituale.